Sarah Palin rinuncia alla candidatura per le Presidenziali 2012

Sarah Palin, il personaggio più chiacchierato e controverso della scena politica americana, non si candiderà alle primarie repubblicane e, di conseguenza, non correrà per le elezioni presidenziali del 2012.

Lo ha annunciato lei stessa in una lettera datata 5 Ottobre, apparsa sul sito internet ufficiale del suo Political Action Committee: www.sarahpac.com.

Balzata agli onori delle cronache mondiali nel 2008, la Palin fu lanciata come candidato alla vice presidenza durante le scorse elezioni presidenziali, nel tentativo di calamitare i voti degli evangelici cristiani che negli Stati Uniti rappresentano un bacino elettorale spesso determinante. Il candidato presidente repubblicano John McCain fu però il primo ad accorgersi che gli imbarazzi creati dalle sue numerose gaffe e dalla sua preparazione politica e culturale quantomeno approssimativa, facevano probabilmente perdere più consensi fra i moderati, rispetto a quelli che consentiva di guadagnare fra gli elettori più reazionari.

Dal 2008 in avanti, gli scandali e i gossip legati alla sua famiglia si sono susseguiti a ritmo incalzante, ultimo, ma non meno importante, quello di qualche settimana fa, legato alla presunta volontà di divorzio da parte del marito. Secondo quanto riportato dai media americani, egli non avrebbe digerito la notizia, apparsa in un libro di recente pubblicazione, di una relazione fra la moglie e l’ex superstar NBA Glen Rice, con tanto di festini a base di cocaina. Che queste voci rispondano al vero oppure no, quel che è certo è che la Palin ha motivato la decisione di non candidarsi proprio con il bisogno di stare più vicino alla sua famiglia.

In realtà, quel che sembra chiaro è come nel GOP si stia ultimando la scrematura dei candidati in vista dell’entrata nel vivo della campagna elettorale. Gli ultimi sondaggi della ABC News, indicavano come solo il 31% degli elettori repubblicani avrebbe visto di buon occhio una candidatura della Palin, che avrebbe quindi avuto ben poche speranze di vittoria nelle primarie del partito. Una mossa tattica quindi: senza essere il candidato ufficiale, la sua libertà di manovra è molto maggiore ed il suo appoggio per uno o per l’altro dei candidati rimanenti, potrà avere un peso determinante.

Ma chi fra i candidati repubblicani ancora in corsa potrà trarre il maggior beneficio dalla rinuncia della Palin? Ora come ora, sembrerebbe che il Governatore del Texas Rick Perry possa beneficiare maggiormente della sua eredità di consensi, data la vicinanza delle idee espresse, ma anche tutti gli altri candidati si sono affrettati a porgergli parole di stima, per cercare di accaparrarsi il suo sostegno.

Con il passare dei giorni ed il susseguirsi degli annunci di rinuncia alla corsa elettorale (come la Palin, anche il Governatore del New Jersey Chris Christie ha deciso di non candidarsi), in casa repubblicana la lotta per accaparrarsi i fondi concessi dai grandi donatori è più aspra che mai. Il Il già citato Rick Perry e l’Ex Governatore del Massachusetts Mitt Romney sembrano essere i due contendenti principali destinati a sfidarsi nelle prossime primarie, ma un ruolo importante potrebbero ancora giocarlo l’imprenditore di colore Herman Cain e l’alfiere del Tea Party Michele Bachmann. Proprio quest’ultima, in costante calo di consensi, è ora impegnata nel tentativo, forse tardivo, di recuperare consensi fra gli evangelici, come già sottolineato, roccaforte proprio della Palin.

Sarà interessante osservare come la Palin deciderà di giocare questo nuovo ruolo e chi deciderà di appoggiare, magari in cambio di un incarico di prestigio nella prossima, eventuale, amministrazione repubblicana.

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