Tre spunti dal Social Media Strategies 2019
Con alcuni colleghi di Guermandi Group in questi giorni siamo stati al Social Media Strategy 2019.
Come tutti gli eventi targati Search On Media Group, ottima organizzazione e tanti interessantissimi speech a cui partecipare.
Nel prossimo periodo approfondirò alcuni dei temi più interessanti, ma volevo fin da ora lasciare qui tre spunti veloci veloci.
Purpose, purpose, purpose
La parola magica del 2019 continua ad essere fra le più gettonate.
Creare contenuti purpose-driven significa creare un contatto con il target basato su interessi e valori condivisi. Questa strategia può allontanare parte del pubblico potenziale, quello che può non condividere i valori del brand, ma allo stesso tempo con gli altri crea legami ben più stretti rispetto ad un normale rapporto azienda/consumatore. Attraverso la presa di posizione su temi socialmente rilevanti, i brand possono creare connessioni e relazioni che portano ad una loyalty impossibile da raggiungere con altri metodi.
Attenzione però: il purpose marketing non è per tutti.
Perché funzioni, deve essere autentico, coerente e condiviso da ogni branca dell’azienda, non solamente da chi crea i contenuti per il marketing. Come ha detto Paolo Iabichino nel suo intervento “Il Purpose dev’essere credibile, rilevante, pertinente” oltre che “avere un impatto sulla società e migliorarla.” Se il brand non è in grado di farlo, meglio evitare di fare figuracce.
Facebook come Paid Media
Come ormai ci siamo accorti tutti, il traffico organico di Facebook è in ulteriore, costante calo. Ecco allora che i brand cominciano a concepire Facebook come un puro paid media.
Le conseguenze? Quando si pianifica la digital strategy, per quanto riguarda Facebook occorre smettere di pensare in termini di piani editoriali e pensare a livello di campagne. I contenuti sono creati quindi in funzione della campagna a pagamento e studiati studiati per essere utilizzati nelle varie fasi su cui la campagna è strutturata, dalla creazione dell’audience, alla fase di remarketing e così via.
Quando non c’è una campagna in corso, i brand semplicemente non investono tempo e denaro per la pura presenza. Il paragone che girava per le sale del Social Media Strategies di Rimini era quello del taxi, da cui salire e scendere in base alle necessità del momento.
LinkedIn in continua evoluzione
Nuovo sistema di tag per le pagine aziendali, possibilità di creare live streaming, reactions… LinkedIn continua la sua evoluzione, a volte scimmiottando altri social network, altre volte con scelte originali.
Tutto ciò che sta introducendo funzionerà? Sicuramente no. Saranno gli utenti a decretare il successo o la morte delle innovazioni che si stanno introducendo.
Una cosa è certa: LinkedIn continua ad essere il canale più efficace per il marketing B2B e alcune delle innovazioni forniranno nuove interessanti opportunità per i brand. Il live streaming è un buon esempio: pensate alla possibilità di mandare online in diretta tutorial, esempi di uso, momenti importanti di eventi…
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