Vi svelo una cosa: per uno scrittore, o per qualsiasi essere che abbia velleità paragonabili, la cosa peggiore dopo una pagina bianca, è essere completamente fraintesi….
Qualsiasi persona che scriva qualcosa ha un dilemma profondo e lacerante: a chi far leggere le cose che ho scritto? Molti rispondono non facendo leggere a nessuno le loro composizioni, altri le fanno leggere a tutti… altri scelgono persone fidate e solo a loro affidano i loro pensieri.
Essere scelti per leggere queste cose non è un compito semplice: ogni scrittore si augura che il lettore prescelto si renda conto delle responsabilità che gli sono affidate e si comporti di conseguenza. Ogni scrittore (e con questa definizione intendo ogni persona che scriva due righe di qualsiasi genere e specie) sa che facendo leggere le sue cose ad un estraneo si espone ai livelli più puri che si possano toccare. Si, perché non è solo lo stile ad essere giudicato dal lettore prescelto, ma è direttamente il flusso di coscienza ad essere analizzato… questa è la cosa più intima che una persona possa offrire al giudizio altrui. E intendo proprio in maniera assoluta: non c’è cosa più intima che possa essere giudicata.
Chiunque tenti di scrivere qualcosa (qualsiasi cosa…), si è posto il problema di chi sarà a leggere le cose che scrive. Anche se uno scrive un diario pensa a chi leggera le righe che affida alla carta, siano questi i genitori, l’amato, i posteri o chicchessia.
Ora che è chiaro questo, immaginatevi per un attimo di affidare i vostri pensieri più intimi, le vostre elucubrazioni più ardite, ad una persona di vostra assoluta fiducia. Niente di male direte voi… Se la persona è selezionata bene nella vostra cerchia di amici e vi fidate ciecamente di lei, potete affidargli di tutto: come un diario personale…
Anche io pensavo questo…
Poi un giorno è successo l’imponderabile…
Quel che avevo scritto in assoluta buona fede e affidato alla lettura di una persona di cui mi fidavo ciecamente, è stato usato contro di me, rigirato come una frittata e lanciato come una pietra in un linciaggio…
Ovviamente l’unica cosa linciata sul serio è stata la mia anima, forse insieme alla mia fiducia nel prossimo…
Ora lancio una domanda all’etere vacuo: come farò mai a far leggere le cose che scrivo a persone viventi se le mie esperienze sono così?
Queste righe risulteranno incomprensibili ai più, ma chiunque abbia scritto più di un tema o di un sms capirà quel che dico: lasciar leggere le proprie cose è il gesto di apertura più grande che si possa fare ad un’altra persona… in assoluto. Essere traditi in questo ambito è la cosa peggiore che può avvenire.
Lasciare leggere la tua anima ad una persona che poi usa quel che ha letto contro di te, lascia una cicatrice indelebile.
La fiducia nell’altro è difficile da costruire.