Tutto tace.
L’assordante fragore del silenzio ferma il tempo.
Tutto muore,
coperto e asfissiato
dalla coltre buia della notte.
Poche luci in lontananza
come segni flebili di vane speranze.
La luce accecante del sole nascente
è solo un ricordo
reso leggenda dalle menti,
offuscate,
dei vecchi.
Notte senza luna,
senza stelle,
senza sogni…
Solo il tetro sorriso della morte
tutto abbraccia e lentamente
strappa alla vita che fu.
Lampioni spenti e rovine
rimangono come ultimi simboli,
immobili,
di colpa.
Il grande orologiaio si è stancato,
ha punito.
La stritolante pressione
del buio perpetuo:
l’impossibilità di provare emozioni,
di vivere.
Non resta che un eterno errare ed incespicare,
in un mondo sconosciuto
e terrificante…